sabato 11 settembre 2010

Istanza/e

Lo sfinirò, prima o poi,
questo blocco di carta
che pensa di potermi frenare,
ma non sa che la mente
è sempre più forte,
che il mio cuore
resiste al vento.
Quanto costa guardarmi dentro?
D.L.

Oggi, mi son persa letteralmente nell'osservare da lontano gli anziani che entravano, più o meno mestamente, all'Eremo per porger il loro saluto alla vara (prima) e poi al Santissimo Quadro (personalmente, ho delle gerarchie completamente diverse!).
C'erano volti così profondi e così segnati dalla vita, che hanno provocato uno scompenso emotivo al mio cuore già tormentato. Il paradosso è stato confrontare la giovialità di alcune donne che manifestavano una tempra pari a quella dei bambini  tenuti per mano; gli uomini, invece, davano più l'idea di tanti soldati che erano lì per svolgere il loro dovere ed esprimere un rispetto alquanto diverso dal comune senso, molto più timido per certi versi.
Certo, non son mancate (non mancano mai) le "comari volpi" o le figure mozartiane da "toccata e fuga", ma poi, in fondo, la fede è qualcosa di così personale che non è neanche giusto sindacare quanti minuti sono doverosi e giusti da dedicare ad una "visita" speciale come quella di oggi e di domani. Come decantano gli antichi: "Ognunu sapi i cazziceddi soi" (...non è giusto censurare tale perla di saggezza popolare e la sua "sublime" profondità).

La cosa che ha destato in me scalpore, è stata scoprire una dimensione emotiva che prima non sapevo, o forse, non credevo possibile. 
Difficile spiegare tutto quanto con poche parole, ma è come se per un momento mi fossi sentita catapultata indietro nel tempo e contemporaneamente verso il futuro. Non posso certo scappare dai miei pensieri, ma posso evitare che siano lenitivi per me e per quelle poche persone (poche per scelta mia) a cui sono affezionata e soprattutto mi merito la possibilità di scoprire se son sulla giusta strada.

Mi è stato detto che se volessi uccidere qualcuno (perchè a quanto pare mi son specializzata verbalmente) lo farei "lentamente" (e quindi ho scoperto pure un mio lato sadico ahahahaha) e facendo trasparire chissà quale capacità intellettiva. Nonostante esageri spesso e volentieri per D.P.D (difetto personale dichiarato), non mi piace esaltare chi sono o l'amore che provo, quello che custodisco in silenzio o quello che "libero" per non pretendere legami non naturali; forse son troppo crudele con me stessa, di sicuro vedo il mondo....DA UN OBLO' e nella cassa toracica c'è qualcosa che batte.

Le coppie di oggi mi hanno dato triste conferma che certe sintonie sono difficili da trovare, da costruire e sorreggere, ma ci sono e serve saper lottare....quindi può essere l'amore, quel qualcosa da gestire altrimenti può rivoltarsi contro??

4 commenti:

Sauro ha detto...

Questa volta non mi è possibile esprimere una reazione al post scegliendo fra le opzioni che proponi ai tuoi lettori.
Quindi, sperando di non imbarazzarti, ti dico che questo post è semplicemente MERAVIGLIOSO!

P.S.: la poesia è tua, vero?

I migliori saluti.

Neromidan ha detto...

Dunque è proprio vero che uno "spirito" sotto pressione produce qualcosa di più sostanzioso rispetto al solito sclero.
Bene!!
A dirla tutta solo una delle mie guanciotte è rossa....a metà ^_^ (ok è un modo carino e alternativo per ringraziarti del complimento)

Riguardo al P.S.: SI, "sputacchio" versi di tanto in tanto (quando esplodo dopo mesi di assorbimento stress)

Paolo Piccini ha detto...

ciao sputacchiona, mai sputacchio fu più aulico e delicato...un bacione a te da me, che sarei paolo.

Neromidan ha detto...

^_^ Mi ricordi il nostro "Cicero" con "sputacchiona"...Grazie Paolino, di tutto!