sabato 30 aprile 2011

Cuore Beato

Lo spazio necessario alle gocce della pioggia di primavera
Posa un attimo lo sguardo sulle gocce di fresca pioggia:
vedi, in essa concentra la sua luce tutto il verde
delle foglie di primavera
e così quasi tutte si addensano nelle gocce, traboccando
dai propri confini.
e anche se i tuoi occhi sono pieni di stupore
non puoi davvero aprire tutto il tuo pensiero
Invano cercherai d'acquietarlo, come un bambino destato dal sonno:
non rinunciare al bagliore degli oggetti, resta, caro
nel tuo stupore!
Parole inutili! Come non senti? Per sua virtù
sei così immenso nel chiarore delle cose
che devi cercare per esse, in te, uno spazio migliore
Papa Giovanni Paolo II

Una poesia, una limpida poesia, non un preghiera o qualcosa di simile perchè prima di esser "vestito di bianco" Karol Wojtyla era un uomo che vedeva e viveva le cose della vita col giusto stupore e il giusto candore. Difficile non percepire la sua mancanza, il suo peso, il fastidio che dava; totalmente banale aggiungere poi l'importanza del suo ruolo nella storia di popoli e di uomini.
Da una difficile politica dello stupore alla giusta considerazione dello spazio, quello che ognuno di noi deve, o dovrebbe, dare a ogni cosa, piccola o grande che sia, lui resta un punto di riferimento per molti. Sorprendentemente quest'uomo riesce ancora a consigliare i cuori stanchi, quelli lontani e tormentati, quelli increduli, smontando anche la logica più ferrea con l'ideologia dell'intelligenza del cuore, quella capace di vedere il tutto, riconoscere i dettagli e "cercare uno spazio migliore" per gustare la verità.
Di cuori così non ce ne sono più eppure questo mondo ne avrebbe così bisogno.


venerdì 22 aprile 2011

Tum tum tum

I giorni di riposo si son trasformati in giorni pieni di sorprese e tra le tante, la più emozionante è stata sentire il battito di mia nipote, così veloce, così a tempo. Sensazione nuova che straccia ogni stanchezza e ogni desiderio se non quello di vederla presto.
Non ho saputo gioire completamente del mio traguardo, ma questo nuovo arrivo mi regala una forza imprevista e so già che difficilmente riuscirò a dire di no, d'altronde...gli zii non son fatti per quello, bastano e avanzano già i genitori e i nonni!
Tutto l'amore che ho per mia sorella si riversa dolcemente sulla bimba e altrettanto dolcemente si muove, proprio come quella pancia, che oggi mi ricordava un alternativo materasso ad acqua.
Chissà...magari la nascita della pargola mi farà mettere la testa a posto ;-)

domenica 17 aprile 2011

La vera meta è quella che si rigenera

A laurea raggiunta, dopo anche tutti i festeggiamenti che si convegnono, mi aspettavo un "rinculo" bradipante, una tre giorni di sveglia alle 9, insomma un po' com'era prima e invece....mi son abbonata al numero 7. Ma è cosa????
Nonostante ciò son fiera di non aver speso neanche una lacrima, perchè avrei dovuto poi? Certo, c'erano con me....le persone che ci dovevano essere (non pagate, non minacciate) e c'era anche tutto un plotone invisibile di forze che mi ha sostenuta egregiamente (tranquilli non vedo la gente morta) prima di entrare, quando mi appoggiavo con lo sguardo ai presenti; e a cose fatte ovvero quando la mia indole tedesca stava prendendo il sopravvento sugli eventi (mi riferisco alla severità nei confronti di me stessa)...ho solo cercato lo sguardo di chi poteva rasserenarmi!

A laurea raggiunta, ho scoperto che avevo ragione nel qualificare due uomini allo stesso modo e mi limito a dire che il luogo comune esige "l'andata in coppia"; ho fatto bene a mantenere una forma solidale di diplomazia e ad aspettare il momento giusto per parlare. Insomma, non è stata una semplice discussione: è stata la proclamazione del fatto che la mia vita è un continuo pullulare e si divide facilmente tra....comiche e passione!
Caso vuole che dopo ben tre giorni io continui a non capire più nulla, forse il mio neurone è andato in letargo dopo l'eccessivo sforzo e gli straordinari non pagati, sarà il caso di riprendere la passiflora?

domenica 10 aprile 2011

L’amicizia ai tempi della concorrenza


Libera e improvvisa associazione mentale col titolo “L’amore ai tempi del colera”, ovviamente la sostanza è un po’ diversa.
Un “difetto di produzione”, chiamiamolo indole personale, prevede l’acuirsi recente della mia capacità d’osservazione in rapporto con l’amato e torturato tema dell’amicizia. Già da qualche mese allo scoprire un mondo diverso da quello del giallognolo Mulino Bianco, si è palesata davanti ai miei occhi la cruda e nuda realtà: sugnu futtuta i testa ma ho una neonata e SIMPATICA coscienza da outsider nel seguire fiduciosamente il sano e vecchio intuito. Sì, NEI SECOLI FEDELE!!
Il discorso ruota tutto intorno alla secolare filosofia del “pensare e agire con la propria testa” in tempi in cui la concorrenza non è solo un fatto imprenditoriale.
Ho fatto una ricerca approfondita (anche sulla mia pelle) e sembra che in presenza di due elementi concorrenti si deve necessariamente andar per selezione di uno dei due/tre etc...(e comunque sempre includendo effetti collaterali).
Esempio?? All’università, la scelta di uno o di un altro professore per scrivere una tesi (triennale,magistrale o dottorato, non fa differenze) può scatenare una reazione a catena in cui la vittima è sempre lo studente. Dove sta l’elemento “concorrenza”? Nella bramosa voglia di avere più “studepti” (studenti+adepti) sotto la propria ala (sia la concorrenza una forma di edonismo O_o???). Fortuna che non tutti i professori son fatti così e sempre BEATA e BEOTA fortuna vuole che io abbia conosciuto i migliori (e di questo ne vado fiera).
Idem con sedano (lasciamo stare per una volta le patate) in amore: la concorrenza si mescola ad un /mi:cs già alquanto esplosivo, di gelosia, menefreghismo, creatività e tempestività (perché vige la legge I Ku ll’avi kkiu rossu= di chi ce l’ha più grosso, e non ci son banali riferimenti anatomici).
Insomma non ci sto, non concepisco e forse, più semplicemente, non accetto una cosa del genere anche perchè, ai giorni nostri non c’è più sana concorrenza, non c’è spirito sportivo (guardate l'INTER ;-)), spirito di solidarietà e comunità, lo spirito….SPIRITU, quello che in Italia è conosciuto comunemente (T.I.S. -> Terronia Imperat Semper) come alcool disinfettante, che pulisce le ferite, toglie l’inchiostro dalle carte e consente di far della tua mano una fiaccola umana senza bruciature (anni di magia rovinati spiattellati così).

Mi chiedo, sempre banalmente: è ritornata forse quella che agli inizi del secolo scorso, Hermann Broch definì “gaia apocalisse” (intendendo sarcasticamente il crollo totale dei valori in Austria)? Cosa resta di buono in questi “tempi bui”? 
Potrei dire, speranzosa, che resta la curiosità, la telepatia, la comunione spirituale di persone che bene o male, nel bene e nel male, si incastrano e legano, si confrontano anche con un pizzico di timore; la condivisione e il desiderio di non atrofizzare la propria mente ma continuare ad ascoltare e a imparare da chi è più grande (e da chi è più piccolo). E’ giusto andar oltre le apparenze, è giusto constatare la veridicità di luoghi comuni e stereotipi e poi, per quel che mi riguarda, è sacrosanto dare agli altri la possibilità di farsi conoscere, indipendentemente da tutto; il bene (e in esso, amicizia e amore) è intelligente e acuto, può al massimo rimaner stordito solo nel caso in cui uno dei due concorrenti sia meno pratico con la genuinità.


Il presente articolo è frutto di una veloce quanto profonda revisione dei miei ultimi 10 mesi di vita vissuta, ringrazio Chi da lassù sta facendo vedere qualcosa di diverso, in me e nelle persone con le quali mi confronto ogni giorno!

giovedì 7 aprile 2011

E ancora vita è



Respiro aria nuova e respiro una nuova forma di serenità!
La meta è prossima, la quaresima sta passando in una finta forma leggera, ma ho avuto modo di constatare una differenza fondamentale: è periodo di semina, di azione e non di riflessione.
Avete presente tutte quelle cose che si fanno istintivamente prima di uscire da casa: prendere chiavi,cellulare, borsa e agenda etc etc?? Ecco mi sento così, come se fossi in procinto di varcare un portone aperto, sto prendendo le "cose" che mi saranno "utili" una volta "fuori" casa.
Pecco di metafore, lo so, ma non credo di essere esageratamente criptica, almeno non stavolta. 
Ora manca solo...un BICCHIERE DI VINO da bere 15 minuti prima della discussione ;-)
Ringrazio la primavera e resto a guardare volentieri i fiori sbocciare, come se fosse la prima volta!