mercoledì 29 settembre 2010

E adesso???

Ho perso molta parte della mia vita credendo di esser il riflesso di qualcun altro. Ho recuperato negli anni quella giusta dose di autostima e di concretezza per poter dire "ho un equilibrio" che magari tanto equilibrato non è.
Poi, superata la tempesta, la depressione e anche la quiete, mi guardo allo specchio e dico: "CACCHIO, HO UN CAPELLO BIANCO!"
.....e nell'esaminare attentamente ogni centimetro della mia testa, scopro che CE NE SONO TRE!

"E come la mettiamo adesso?" 
Cioè, c'è qualcosa da fare quando si scoprono certe cose?? Non so, un funerale, una festa, un discorso, creare uno slogan pubblicitario forse??
In fondo sono i miei primi capelli bianchi, dovrei esser terrorizzata e/o paradossalmente felice...eppure...non li calcolo neanche, non ho intenzione di coprirli, continuo a considerare altre cose, ritorno persino a sentirmi delusa nonostante avessi promesso a me stessa di stra-fregarmene di tutto; ritorno a dire a me stessa "le persone sono come le vedi fino a che non le osservi rapportarsi con gli altri" 

Che saranno mai tre capelli bianchi, davanti al rischio di surriscaldamento mentale???...ok...magari è proprio quello il motivo, quindi, trovata la causa, resta da trovare la soluzione.... eppur si muove qualcosa dentro me, un misto di felicità e tristezza, non per i 3 "neonati".....bah...sarà stato il prosecco di stasera!!

lunedì 27 settembre 2010

Sparsi a confronto

La vidi aspettare
inquieta e timida
mentre il naso andava al cielo
e le mani gocciolavano
pensieri e parole.
Passerà lieve la giornata
e un sorriso sopravviverà
alla polvere grigia.

vs 


L'attesa lieve
si allontana
non appena 
ascolta il tonfo
di un cuore che bolle


(D.L.)


http://www.filiderba.com/loto%20soleluna.jpg

sabato 25 settembre 2010

Il regalo più grande...

...arriva dal passato, da una mattinata primaverile passata con mia sorella. 

Eravamo in zona Duomo e dopo aver fatto alcuni giretti, avevamo acceso la radio così da riempire e colorare un rapporto fatto sempre di silenzi comunicativi (siam donzelle di poche parole ma molta sostanza, soprattutto lei).
Sulla via del ritorno a casa, ad un certo punto, era iniziata una canzone che io non conoscevo e ricordo chiaramente che mia sorella mi disse: "Ascolta bene il testo di questa canzone" puntando il dito alla radio.


Lei sa sempre come arrivare dritta al punto e ha dato fiducia alla mia inesperienza affinchè riconoscessi "il messaggio subliminale" nascosto nei versi cantati. 
Quello è stato il regalo più grande per me, non uno dei tanti, ma uno di quelli che mi ricordano che c'è una differenza fondamentale tra amiche e sorelle, quando si ha la fortuna di avere e vivere un rapporto sano in famiglia, che non implica necessariamente raccontarsi tutto, esserci, capire comprendere e accompagnare portando e supportando la stessa "croce" andando oltre le ferite e mantenendo fede alla propria natura, come avviene tra amiche, quando si ha la fortuna di avere e vivere delle vere amicizie.

Quella canzone ritorna a volte, nei momenti più "difficili" dettati da improvvise urgenze del cuore e dell'anima.



Dicembre, cordiale e insolito,
ritorna dando vita all'improvvisa urgenza di cambiamento
il tempo a volte è ostile ed altre complice,
soggettiva interpretazione,
ma spesso torna utile poiché
può dare modo di arrivare
a mettersi in gioco

primavera,lieve e indolente, superba
quindici anni capelli arruffati
un segno di ribellione
il tempo a volte è ostile ed altre complice
l'arma più efficace è l'attesa
questo è quanto diceva mio padre

se avrai calma e lucidità
non subirai il fascino di comode scelte
se avrai buon senso e volontà
trascurerai l'abitudine per metterti in gioco

riecheggiano le estati tiepide di agosto e i trent'anni
ricordo l'insolenza e l'indecisione
il tempo a volte è ostile ed altre complice
l'arma più efficace è l'attesa
questo è quanto diceva mio padre

se avrai calma e lucidità
non subirai il fascino di comode scelte
se avrai buon senso e volontà
trascurerai l'abitudine

promettimi che eviterai mediocri vie di mezzo
accomodanti e che non soddisfano
concilianti e che non ti appartengono
la fortuna abbraccia gli audaci e non è pura coincidenza

se avrai calma e lucidità
non subirai il fascino di comode scelte
se avrai buon senso e volontà
trascurerai l'abitudine per metterti in gioco 

venerdì 24 settembre 2010

Tilt o son desta?

....prima o poi, la voglia e il desiderio di capire mi ucciderà, o forse lo sta già facendo lentamente. Ecco qual'è il rischio peggiore!
Non sono più abituata a certe cose, e gioire per una serata felice e allegramente atipica, mi lascia un retrogusto amaro...perchè riconosco che sono proprio questi i momenti che non vorresti finissero mai.
Forse sono io quella ad un "punto di svolta" e non altre persone, quindi è più difficile prepararsi a cambiar vita quando davanti mi si presenta un bel "giardino fiorito". E' anche vero che quello che si è materializzato nella mia mente può esser qualcosa messo lì, per distogliermi e distrarmi ancora una volta. Cosa fare dunque? Sperare?Attendere? Agire? Studiare? Osservare?....
Eppure qualcuno diceva:

Il giorno più bello? OGGI. 
L’ostacolo più grande? LA PAURA. 
La cosa più facile? SBAGLIARSI. 
L’errore più grande? RINUNCIARE.
Il sentimento più brutto? IL RANCORE. 
Il regalo più bello? IL PERDONO. 
La forza più grande? LA FEDE. 
La cosa più bella del mondo? L’AMORE.
 

martedì 21 settembre 2010

Partita singola o doppia?

«Bisogna essere capaci di ammirazioni impetuose e accogliere in cuore molte cose con amore: altrimenti non si è adatti a fare i filosofi. Occhi grigi e freddi non sanno il valore delle cose; spiriti grigi e freddi non sanno il peso delle cose. Ma, certamente: bisogna avere una forza contraria; sapere volare in lontananze così vaste e lontane, da vedere in basso, molto in basso sotto di sè, anche le cose più ammirate e molto vicino ciò che forse si è disprezzato»
F. Nietzsche


Il cuore è come il cervello, un archivio immenso in un corpo così piccolo. La differenza è che nel cuore ci son persone (e noi stessi), mentre nella testa solo idee e relative immagini acustiche.
Il frammento nietzschiano potrebbe voler garantire un buon risultato esercitando uno spirito "superiore", ma credo fermamente che la chiave di lettura sia un'altra: distaccarsi dalle cose per vederle nella loro forma corretta (né troppo sbiadite e né troppo in HD).



Certo il cuore "accoglie molte cose con amore", forse è sua la colpa di tutta quell'inquietudine e di quella forma di ansia che ti porta comodamente in un teatro, in cui tutte le persone che ami e alle quali tieni - anche quelle che magari non sopporti e/o non vedi da una vita - sono su un palco e vengono selezionate con un rapido click dell'iride.

Mi è capitato sotto mano un vecchio tema delle superiori, fase in cui ero tutto fuorché padrona della mia vita, e subito è venuto spontaneo riportare a galla persone che ho "salvato", non cancellandole o ignorandole del tutto dalla mia vita, insomma quelle che porto con me perché mi han dato qualcosa di diversamente profondo. Parlo di due docenti che "son pezzi di cuore" e che mi farebbe davvero piacere rivedere, ma verso i quali ho "ansia da prestazione" per un pezzo di carta che è stato paradossalmente troppo difficile per me da conquistare. Sarà che han creduto troppo in me e si aspettavano altrettanto (tutti, non solo loro), sarà che la vita, e Chi per lei, ha contrattato tutt'altro percorso.....però....questi pensieri e queste persone, ultimamente, hanno valicato i confini della dimensione onirica e mi sto seriamente chiedendo se ci sia un "codice" da leggere a mo' di consiglio. 



venerdì 17 settembre 2010

Mezzo giorno svampato

Mi chiedo e mi domando se sono proprio i tempi di oggi a diminuire drasticamente le chances di serenità e pace, rispetto ai secoli scorsi, al 1800 ad esempio, oppure è qualcosa che dipende e varia da persona a persona, quasi ci fosse un gene ereditario della vessazione.
Credo che un check up completo, con tanto di DNA al microscopio, potrebbe rivelare qualcosina, anche una semplice sindrome che possa enunciare di un soggetto che "è caos positivo/negativo".

Guardo fuori dalla mia finestra, la giornata è iniziata bene: una simpaticissima telefonata che mi ha messo voglia di viaggiare; risoluzione/scioglimento nodi tecnici (con ca*******mento al pc), supporto alle isole più vicine (se è vero che ogni uomo è un'isola), meditazione ermetica sul cucuzzolo della montagna e adesso...NON CI VEDO PIU' DALLA FAME....scherzo! Mi aspettano altre ore, altre incognite e tanti, tanti fogli per due occhi soltanto...



....arriverà stasera e sarò totalmente FUMATA; magari anche i pensieri sentenzieranno: 

"Pi' STAVOTA PASSI"

martedì 14 settembre 2010

SciogliMENTE


Colui che non sa e non sa di non sapere
È uno sciocco. Evitalo.


Colui che non sa e sa di non sapere
È un fanciullo. Istruiscilo.

Colui che sa e non sa di sapere
È addormentato. Sveglialo.

Colui che sa e sa di sapere
È un saggio. Seguilo.




Proverbio Arabo
----> Dushan Wegner

sabato 11 settembre 2010

Istanza/e

Lo sfinirò, prima o poi,
questo blocco di carta
che pensa di potermi frenare,
ma non sa che la mente
è sempre più forte,
che il mio cuore
resiste al vento.
Quanto costa guardarmi dentro?
D.L.

Oggi, mi son persa letteralmente nell'osservare da lontano gli anziani che entravano, più o meno mestamente, all'Eremo per porger il loro saluto alla vara (prima) e poi al Santissimo Quadro (personalmente, ho delle gerarchie completamente diverse!).
C'erano volti così profondi e così segnati dalla vita, che hanno provocato uno scompenso emotivo al mio cuore già tormentato. Il paradosso è stato confrontare la giovialità di alcune donne che manifestavano una tempra pari a quella dei bambini  tenuti per mano; gli uomini, invece, davano più l'idea di tanti soldati che erano lì per svolgere il loro dovere ed esprimere un rispetto alquanto diverso dal comune senso, molto più timido per certi versi.
Certo, non son mancate (non mancano mai) le "comari volpi" o le figure mozartiane da "toccata e fuga", ma poi, in fondo, la fede è qualcosa di così personale che non è neanche giusto sindacare quanti minuti sono doverosi e giusti da dedicare ad una "visita" speciale come quella di oggi e di domani. Come decantano gli antichi: "Ognunu sapi i cazziceddi soi" (...non è giusto censurare tale perla di saggezza popolare e la sua "sublime" profondità).

La cosa che ha destato in me scalpore, è stata scoprire una dimensione emotiva che prima non sapevo, o forse, non credevo possibile. 
Difficile spiegare tutto quanto con poche parole, ma è come se per un momento mi fossi sentita catapultata indietro nel tempo e contemporaneamente verso il futuro. Non posso certo scappare dai miei pensieri, ma posso evitare che siano lenitivi per me e per quelle poche persone (poche per scelta mia) a cui sono affezionata e soprattutto mi merito la possibilità di scoprire se son sulla giusta strada.

Mi è stato detto che se volessi uccidere qualcuno (perchè a quanto pare mi son specializzata verbalmente) lo farei "lentamente" (e quindi ho scoperto pure un mio lato sadico ahahahaha) e facendo trasparire chissà quale capacità intellettiva. Nonostante esageri spesso e volentieri per D.P.D (difetto personale dichiarato), non mi piace esaltare chi sono o l'amore che provo, quello che custodisco in silenzio o quello che "libero" per non pretendere legami non naturali; forse son troppo crudele con me stessa, di sicuro vedo il mondo....DA UN OBLO' e nella cassa toracica c'è qualcosa che batte.

Le coppie di oggi mi hanno dato triste conferma che certe sintonie sono difficili da trovare, da costruire e sorreggere, ma ci sono e serve saper lottare....quindi può essere l'amore, quel qualcosa da gestire altrimenti può rivoltarsi contro??

mercoledì 8 settembre 2010

La sottile linea tra attesa e curiosità

Ho nella testa una grande mela, con tanto di morso (già avvenuto) e simpatico vermiciattolo che attende sentenza.

Quale potrebbe essere la priorità?
1: sapere da dove proviene la mela?
2: chi l'ha morsa?
3: interrogare il vermiciattolo?
4: chi ha messo la mela nella mia testa?

Eppure qualcosa mi dice di aspettare, perchè si ritorna sempre sulla "scena del crimine". 
Inoltre, è giusto che ogni cosa abbia il suo tempo, è giusto valutare quello che si riceve per capire se è un dono o un "pacco bomba". Perchè dunque soffermarsi a ipotizzare? E poi, se occupassi tutto il mio tempo per una mela (che è un oggetto relativamente piccolo- seppur concepito in maniera astratta- rispetto alla montagna che sto scalando) rischierei di marcire con essa.

C'è una bella differenza tra aspettare una risposta e volerla cercare, esattamente come esiste la stessa differenza tra cercare qualcosa per mera curiosità o per ossessione. Si ritorna così alla vecchia "via di mezzo": la più trafficata, e nello stesso tempo, la più odiata perchè tutti vogliono tutto e subito - a me non è concesso per un inspiegato, ma comunque accetto, contratto divino (vada per l'accettazione, ma il dubbio è lecito)
Paradossalmente chi aspetta, prima o poi soffre, si stanca e perde anche un po' di lucidità; chi corre, invece, rischia di trovare e perdere subito il risultato della scoperta. 
Questa riflessione rischia di allargarsi pericolosamente, arrivando a toccare argomenti ancora più grandi (la giustizia, il caso, etc etc).

Stiamo ai fatti: io, la mela, il vermiciattolo, e le due incognite, il "colpevole" e il TEMPO.

................E' POSSIBILE AVERE UNA RED BULL???

martedì 7 settembre 2010

Eppur mi si spiazza

A volte il guerriero della luce si comporta come l'acqua, e fluisce fra gli ostacoli che incontra.
In certi momenti, resistere significa venire distrutto. Allora egli si adatta alle circostanze. Accetta, senza lagnarsi, che le pietre del cammino traccino la sua rotta attraverso le montagne.
In questo consiste la forza dell'acqua: non potrà mai essere spezzata da un martello, o ferita da un coltello. La più potente spada del mondo non potrà mai lasciare alcuna cicatrice sulla sua superficie.
L'acqua di un fiume si adatta al cammino possibile, senza dimenticare il proprio obiettivo: il mare. Fragile alla sorgente, a poco a poco acquista la forza degli altri fiumi che incontro.
E, a partire da un certo momento, il suo potere è totale.
P.Coelho -  Il manuale del guerriero della luce




La vita, a volte, fa dei giri davvero strani; le improbabili concomitanze di periodi e fasi vissute da noi "terrestri" spesso rischiano di allontanarci dalle verità semplici. 



Saranno le prove da affrontare, le spalle da testare e l'animo da rinvigorire, chissà.....resta il fatto che perseverare non è sempre diabolico, perchè non sempre è sinonimo di insistenza: perseverare è aspettare il momento migliore e non aver paura di ascoltare il proprio cuore.

E sempre per citare Coelho, "La fede para tutti i colpi. La fede trasforma il veleno in acqua cristallina". Lo vedo in quello che vivo e mi ritrovo a confermare che la mia pelle è testimone di ferite e sorprese, e di quella verità magari assurda, a volte troppo astratta....eppur nella sua semplicità, mi spiazza.


The same old story

Ho iniziato ad adottare e adattare molte "filosofie" strane, partendo da oggetti e da quello che rappresentano nella vita di ognuno di noi, fino a dare loro un senso più profondo.
Questo mi aiuta ad essere più vicina alla realtà e non "filosofeggiare" troppo seriamente. Ammetto anche che aveva ragione Freud nel "segnalare" l'isteria come elemento facilmente riscontrabile nel genere femminile, credo di farne parte...in piccola parte, non per niente accanto ad ogni gran donna ci vuole necessariamente una spranga (no allusioni, no party per l'autostima). 
Non è mia intenzione fare un discorso sessista del tipo: le donne son fatte in un modo, gli uomini in un altro etc etc...voglio semplicemente dire che bisogna avere l'arma giusta per difendersi o eventualmente rispondere ad un attacco senza ferire (calcolando in media le varianti di forza e zona del colpo, la spranga fa meno male di una pallottola). Parto dal presupposto che la vita è una lotta, non una guerra, in cui ahimè ci sono persone che colpiscono altre che feriscono e magari bisogna saper incassare il colpo, reagire con moderazione, tanto alla fine dei conti, tutto va come deve andare! Ma arrivata a un certo punto continuo a domandarmi se la vita è una lotta....la lotta dura una vita??? Ne avrei le palle un po' piene!



venerdì 3 settembre 2010

Sarebbero stati 100

Sarebbero stati 100 gli anni compiuti oggi, avremmo fatto una grande festa o almeno avremmo cantato in coro con tutti quelli che, in contemporanea, festeggiano altri anniversari in montagna.
Una parte di me è morta con te e la sopravvivenza è altalenante, sospesa tra difficoltà reali e surreali, trafficata da presenze e assenze. 
Tu adesso sai tutto quello che sono e che gli altri non vedono; tu puoi giudicarmi, riprendermi, solo tu hai il diritto di arrabbiarti e ricordarmi che c'è la vita, che c'è un Dio che ci guarda e che, a modo suo, ci protegge sempre e comunque.
Mi hai lasciato molto eppure io ti ho dato molto poco e non ha fine l'imbarazzo che provo quando penso a te che stai lassù; non ha neanche fine la speranza alla quale sono ancorata, il cui urlo arriva, a stento, alla meta.
Vorrei poter vivere della tua luce riflessa seppur io non ti consideri un angelo, come si fa di solito  con le persone care che abbandonano questa terra. 
Perdonami, tu sei mia nonna e anche se io non ho saputo guardare bene e ho vissuto da nipote non ancora "formata", il vuoto non si riempie neanche con i ricordi, rimane lì dove sei tu e senza chiedere perché, mi arrendo ad uno stupido dolore invisibile.

mercoledì 1 settembre 2010

The Millenium Star

     Sulla scia dei post precedenti e sul fatto che basta un sorriso per risolvere il più complicato dei nodi(soprattutto quello che capitan Findus si ostina ad insegnare ai pargoli) il mio percorso di vita si appresta una partnership decisamente atipica. 
     Ho fatto quello che nessuna amica sana di mente, di solito, fa; ho rifatto quello che nessuna persona sana di mente fa, se non vuole essere amica....il risultato è stato deprimente. Ho confermato l'assioma "È molto più facile riconoscere l'errore che scoprire la verità" nel vedere che c'è ancora chi non sa porsi il problema di "essere amico" ma si limita a farlo. Ho avuto la prova che spesso gli amici ci considerano come "miluni a prova" (meloni a prova) o come "latte a lunga conservazione" (tanto giorno più giorno meno, la scadenza resta) e nel non voler vedere la realtà dei fatti, rendono effimero il gesto più importante; nel dire "ci sarò, qualsiasi cosa succeda" è sempre implicito un: "quando la vita ci allontanerà, ogni cosa detta sarà negata e svalorizzata".

       Dunque "sembra talco ma non è". 

    C'è una verità nello slogan di De Beers: un diamante è per sempre - anche perchè ti manda in rovina. Se il diamante è uno, proprio come la vita, per improbabile sillogismo aristotelico anche la vita potrebbe/sarebbe un diamante - ma non ti manda in rovina e non è per sempre - proprio per questo la si può vedere da più prospettive, tante quante sono le sfaccettature della lavorazione del diamante - ovviamente solo se il diamante è De Beers, col Morellato è tutto un altro caucciù.

The Millenium Star from http://famousdiamonds.tripod.com

     Visti i fatti, invoco a gran forza lo spirito della "bambina che ancora dea non è" e lo invito - lo spirito - a unirsi a quello della "Principessa Guerriera", affinché possano saggiamente ispirare queste stanche membra, ma soprattutto quel che resta del mio cervello, a proseguire il cammino....QUALSIASI COSA SUCCEDA e cogliendo sempre il valore DEI GESTI E DELLE AZIONI ("Fatti e non pugnette" dice un grande saggio)

                          


....se poi nel frattempo codeste "consorelle" volessero aiutarmi nei miei approfondimenti mitologici, 
BEN VENGA...
tuttavia, le sponsorizzerei a vita se mi trovassero un vero De Beers!!