mercoledì 7 novembre 2012

L'educazione delle Fanciulle




Due signore, anzi signorine - proprio come direbbe anche Anna Marchesini sotto le mentite spoglie di uno dei suoi personaggi più simpatici - italiane,  si incontrano e "scontrano" a suon di prospettive su temi e differenze "barbare" che nel tempo hanno segnato e cambiato usi e costumi in rosa: il bon ton, l'economia domestica, i rapporti umani, ma anche le abitudini più scontate.
L'Educazione delle Fanciulle è un testo incredibilmente visivo e uditivo, nel senso che porta facilmente il lettore a origliare indisturbato i lunghi scambi di vedute delle due protagoniste, scenograficamente sedute davanti ad un buon caffè o the, o magari messe lì, l'una accanto all'altra, in sala trucco prima di qualche spettacolo. Parlano, ricordano e parlano ancora di tutto quello che si faceva e che adesso non si fa più, di eventi vissuti e confrontati con una realtà quasi opposta, di esperienze al limite del comico e anche un po' dell'assurdo; di luoghi comuni sfatati e non sfatati sull'amore, sugli uomini, sul rapporto genitori- figli, sul matrimonio e sulla convivenza (con tutti gli annessi e connessi). Quasi inconsciamente le due "signorine" riescono a creare una linea temporale della crescita e dell'evoluzione femminile che ricorda l'ingenua ignoranza di un tempo e colora l'era della libertà di parola: si ironizza sull'inspiegata ipertendenza retrò ad accettare e sopportare tutto e tutti senza proferir parola che ben poco ha a che vedere, oggi, con la conquista della linea di confine oltre la quale una donna può permettersi finalmente usare un bel "Vaffa!" (meditate, se potete, sull'elogio della parolaccia, pagg.61,62), senza sembrare eccessivamente volgare e oltraggiosa.
Quello della Littizzetto - Valeri è un dialogo di percorsi di vita diversi ma uniti dal buon senso che rimane costante; tête-à-tête con piccoli paragrafi di approfondimento e consigli pratici (eccezionale il decalogo dell'economia domestica firmato Littizzetto; finemente sagace il paragrafo sulla "noia" della Valeri), legati tra loro da parole chiavi e associazioni mentali fresche. Si parte dall'estrazione sociale, si arriva al come ci si ritrova donne adesso, passando per le fasi ovvie: ragazza, amica, fidanzata, moglie, mamma....suocera! Ricordi ed esperienze personali diventano dei mini racconti esemplari e colorano la lettura: ritornano a galla  i primi fidanzati, i primi baci e appuntamenti, le speranze e le difficoltà naturali e  tutte quelle verità che vincono e convincono solo se dette col sorriso e che solo le "fanciulle" possono capire fino in fondo.
 Il concetto educativo era: è sempre troppo presto per sapere le cose della vita - F.V.
Il tocco elegante e arguto della Valeri controbilancia quello frizzante e pimpante della Littizzetto e l'unicum che ne viene fuori pesa esattamente quanto una buona e lunga risata che segue alla fatidica e risolutoria affermazione che "non ci sono più i tempi di una volta"...per fortuna o purtroppo, con qualche piccola eccezione...
Però le mamme son sempre le stesse nei secoli. Sono un po' come i senatori a vita. Una volta elette continuano a governarti per sempre. Dal seggiolone fino alle soglie della demenza...tua, naturalmente! [...] Ti ossessionano con le raccomandazioni tipo «Non scendere dal treno prima che sia veramente fermo» - L.L.
Certo, trattandosi di una vera e propria discussione a tema, la scrittura a volte può sembrare un po' contorta e addirittura frenetica, ma nel complesso è un libro genuino che cattura il lettore, magari lasciandolo a volte con il triste e amaro risolino della cruda realtà dei fatti.

D.L. su FunNavigator

2 commenti:

lillo ha detto...

Ho comprato questo libro quasi sei mesi fa e non l'ho ancora aperto. Ma prima o poi ci riuscirò!

Neromidan ha detto...

Ti dirò...è stato davvero bello leggerlo perchè mi ha proprio rilassata e poi....ci son davvero 2 spaccati generazionali :D