venerdì 5 agosto 2011

LIB(E)RI

Riflettevo sul fatto che ci son persone talmente brave a "scolarsi" un libro mediamente consistente, in 3/4 ore (fatti realmente accaduti e visti con i miei occhi) e altri che ci impiegano mesi e mesi e mesi! Colpa della lettura, colpa dello scrittore, colpa della stanchezza, dell'attenzione e magari del genere scelto. 
La verità, secondo me, è che ogni libro ha il suo tempo che rispecchia e si rispecchia nel nostro, proprio perchè siamo noi a decidere quando leggere e cosa: dal muovere il ditino tra gli scaffali e prendere l'eletto al dare un'occasione a consigli o intuiti vari. Sembra quasi che, nel momento in cui si apre la copertina, il libro gestisce, o meglio gioca le sue carte migliori (e non è una battuta).
Sì, è decisamente qualcosa del tutto personale e talmente folle e complicata da capire che mi chiedo anche io perchè sto scrivendo. In effetti l'origine di questa strampalata elucubrazione sta tutta in un'osservazione in costante conferma; osservazione dettata, a sua volta, da una domanda che di solito non mi viene mai fatta: "Come va con il libro?" 
Visto che è tutto così soggettivo, il mio punto di vista diventa linea di silhouette (la mia) per cui, se ogni cosa avviene per un motivo, anche un libro e il suo contenuto ha un "messaggio" e il suo "tempo" per me: nuove prospettive e nuove riflessioni, consigli subliminali, vie di fuga dalla realtà e interazione con una dimensione parallela, le vecchie, banali e agognate RISPOSTE! 
Così, è successo anni fa che un semplice romanzo, costruito sull'impronta dei morality play*mi ha tenuta impegnata per ben un anno; addirittura le vicissitudini della protagonista andavano di pari passo con quello che era la mia vita e avevo quasi paura di riaprire e continuare la lettura perchè non credevo ai miei occhi. Allo stesso modo le affascinanti e ridondanti analisi di Kay Scarpetta** (consistenti e lette anche in 3 giorni) hanno sfamato la mia sete di ragionamenti deduttivi e intuitivi e imprevedibili; come anche i resoconti veritieri della Littizzetto mi han fatto scoprire la dolce arma dell'ironia e la colorita e secolare battaglia tra femmine e maschi!

Insomma, c'è chi li definisce fari nel mare del tempo e chi li considera specchio, rifugio e difesa dall'umanità (quindi anche armi)......a me non resta altro che guardare un improbabile match tra aforismi e proverbi e augurarmi di scegliere sempre il "migliore":
Un libro è un giardino che puoi custodire in tasca - proverbio cinese

I libri servono a capire e a capirsi, e a creare un universo comune anche in persone lontanissime -S.Tamaro

Un buon libro non finisce mai - R.D. Cumming


*Romanzi e storie in cui i protagonisti son emozioni,sentimenti e "oggetti" astratti (Amore, Vento, Curiosità etc etc)
** la Poirot femminile dei romanzi di Patricia Cornwell

3 commenti:

Paul ha detto...

Un libro è sempre un ottimo amico. Ma il mio ritmo di lettura non cala mai. Indipendentemente dal genere, quando ne inizio uno, mi muore al massimo in una settimana.

Pipe ha detto...

E ovviamente la mia domanda è: 'Qual'è il libro che ti ha tenuta occupata un anno?' :-)

Neromidan ha detto...

@Paul: vero, un libro è sempre un ottimo amico! e complimenti per il ritmo!

@Ele:....regalo di mia sorella, testo un po' particolare, H.Hurnard "Piedi di cerva sulle alte vette"