Winter storms have come / “Le pioggie d’inverno son arrivate
And darkened my sun / oscurando il mio sole
After all that I’ve been through / dopo tutto quello che ho passato
Who on earth can I turn to? “/ a chi diavolo posso rivolgermi?”
Avviate il lettore di YouTube e realizzate bene quello che state ascoltando. Si tratta di “I Look To You“, brano portante dell’ultimo album di Whitney Houston, ma in una versione inedita, un duetto registrato, riposto nel cassetto delle sorprese e svelato un paio di giorni fa da R. Kelly, autore della traccia oltre che amico della grande ed indimenticata interprete della musica. Ironia della sorte, sono proprio i versi di “I Look To You” a rispecchiare l’umore di tanti che hanno amato, capito, perdonato e che continuano ad ascoltare ed immaginare Whitney lì, in quel paradiso musicale riservato solo alle leggende. C’è una malinconia, percepibile nella featuring con R. Kelly, che lacera un po’ i fan (e non solo): non è mai così semplice poter esprimere le reazioni anche fisiche, quando si ascolta una produzione di questo calibro. Il cantante e produttore americano ha potenziato una ballad che già di suo ha avuto un enorme successo,semplificando l’arrangiamento e lasciando lo spazio solamente al dialogo delle due voci; l’aggiunta del messaggio finale è quella che pone la consueta ciliegina sulla torta: “We love you Whitney, rest in peace“.
“I Look To You” (l’album) ha segnato il miglior debutto in classifica per la Houston, legando bene un misto musicale tra Pop e R&B; non poteva essere diversamente, viste anche le importanti collaborazioni che hanno preso parte al disco: da Alicia Keys - che ha firmato il singolo “Milion Dollar Bill” – a Diane Warren, Akon e, per l’appunto, R. Kelly.
L’inedita versione del singolo omonimo sarà l’elemento in più che troveremo in “I Will Always Love You – The Best of Whitney Houston“, album che arriverà il prossimo 13 Novembre. Si tratta del primo Greatest Hits dalla morte della cantante, non certo il primo della carriera: “soltanto” 18 brani, alcuni dei quali rimasterizzati, con ben 5 tracce extra, nella fattispecie i duetti i storici
- Hold Me (con Teddy Pendergrass)
- If You Say My Eyes Are Beautiful (con Jermaine Jackson)
- I Know Him So Well (con Cissy Houston)
- It Isn’t, It Wasn’t, It Ain’t Never Gonna Be (con Aretha Franklin)
- Count On Me (con CeCe Winans)
Andando a ritroso nel tempo, sin dal ritorno sulle scene della Houston – nel 2009 – passando per il World Tour, fino alla morte, se ne son dette di tutti i colori: critiche positive, negative, quelle che in fondo ci si aspetta sempre quando si è davanti a un personaggio pubblico di un certo peso e con una “certa” voce. A 8 mesi dalla sua scomparsa, non si può certo metterla nel dimenticatoio come una qualsiasi cantante, come si potrebbe?
Alla notizia dell’uscita del “Best Of” e alla sorpresa della registrazione inedita, si aggiunge un altro carico in arrivo in Italia il 6 Dicembre: “Sparkle“, remake dell’omonima pellicola del ’76 ad opera del regista Salim Akil, ultima performance nella quale Whitney – per l’ennesima volta “ironia della sorte” – recita e canta brillantemente, a 15 anni dal precedente ruolo in “The Preacher’s Wife” (“Uno Sguardo Dal Cielo“) e a ben 20 anni dal debutto storico in “The Bodyguard“.
La pellicola ricalca la storia delle Supremes – pop soul band al femminile degli anni ’60: la ricerca del successo, l’apice e il declino; il tutto con un riflettore in più sulla figura della talentuosa Sparkle, interpretata dalla cantante Jordin Sparks(vincitrice di American Idol nel 2007), la più giovane delle sorelle e figlia di Emma, la nostra Whitney, madre accorta e premurosa, proprio come nella realtà. Tra gli attori/cantanti c’è anche il roboante soul rapper Cee Lo Green.
Mettendo da parte l’aspetto scenico e trattando solo quello musicale, la colonna sonora del film vede ben 2 brani cantanti dalla Houston (ricordando che non è attrice protagonista): “Celebrate” - brano R&B midtempo cantato proprio con la Sparks e prodotto dal solito R.Kelly – e “His Eye Is On The Sparrow“, toccante inno gospel interpretato come solo Whitney sa fare.
La sua voce si sarà pur spenta, ma sicuramente nessuno può e potrà toglierci il ricordo delle emozioni che anche una semplice registrazione riesce a filtrare.
We love you Whitney, Rest In Peace!
Autore D.L.
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